La Fake-News del PIL
di Egidio Ambrosone

In macroeconomia il PIL ( prodotto interno lordo) misura il valore di mercato aggregato di tutte le merci finite e di tutti i servizi prodotti nei confini di una nazione in un dato periodo di tempo.
Lo sentiamo spesso nominare da politici, economisti, giornalisti, con un certo garbo e a seconda del se cresce, sale o scende, ma.. Ci siamo mai chiesti cosa significa?.. Quali valori vada a calcolare o in base a quale indice di misuazione viene calcolato?
Ci dicono che è un' indice, sincero, veritero, indiscutibile. Calcola la ricchezza, lo sviluppo, il progresso, di una nazione o di aree territoriali. Ma c'è chi come Amatya Sam, Mahub Ul Haq ed altri premi Nobel per l' economia non sono d'accordo, anzi stanno creando un'oppposizione storica ad una probabile idea sbagliata di progresso e sviluppo.
Presi per Pil è un libro di Enrico Giovannini, economista e statista, presidente dell' ISTAT fino al 2013 e Ministro del lavoro nel governo Letta fino al 2014. Un curriculum invidiabile che in tale testo mette in discussione l'indice pilastro di valutazione del benessere per un paese del sistema economico capitalistico occidentale. La storia non conosciuta del PIL..
La storia del PIL è la storia delle crisi e della politica aggressiva che ha dominato il ventesimo secolo, dalla "grande depressione" del 1929 alla "grande recessione" del 2007. (Enrico Giovannini. Presi per il PIL, 2017).
Prima di affrontare meglio l'argomento è essenziale capire che il PIL definisce la partecipazione delle nazioni ad alcuni meeting importantissimi come il G7 e il G20, divide il mondo in nazioni sovra-sviluppate e sotto-sviluppare, con il consenso della Banca mondiale e del Fondo Monetario Internazionale.
Nel 2009 Sarkozy, ex presidente francese, dichiara guerra al PIL, creando a Parigi l'OCSE (Organizzazzione per la cooperazione e lo sviluppo Europeo) composta da studiosi di vario genere del calibro di Fittuosi e Stilightz. L'intento dell'organizzazione è stato confermare l'ingiusta e sbagliata idea occidentale di crescita e sviluppo, tramite il PIL, creando studi e analisi che hanno definito nuovi e diversi indicatori.
Si perchè in un sistema di misurazione del progresso è importante l'idea stessa di progresso, di sviluppo, di evoluzione, di mutamento.. Amartya Sen, Nobel per l' economia nel '98, professore ad Harvard, Oxford e Cambridge parla per la prima volta di Sviluppo Umano, e non economico, grazie a 3 condizioni essenziali: Alimentazione, istruzione e sanità. Condizioni che creano la libertà dell'individuo e combattono l'illibertà, creata da fame, ignoranza e malattie.
Con l'avvicinarsi della globalizzazione, Il PIL nel 1991 fu introdotto per sostituire il PNL (Prodotto Nazionale Lordo), ma la sua storia è iniziata grazie ad un'economista inglese nel lontano 1652.
William Petty, al servizio di Cromwell d'Inghilterra, fu incaricato dallo stesso sovrano per creare uno studio economico su una nazione per poterla annettere facilmente e definitivamente. La nazione in questione era la sfortunata Irlanda che Cromwell voleva annettere al governo di Londra una volta per tutte.
Petty calcolò tutto ciò che termini monetari potesse essere calcolato della povera Irlanda, dalla superfice ai pascoli, il numero delle donne, dei bambini e di ogni tipo di risorsa (calcolo del Down-Survey). Arrivò a sostenere che anche il valore di un uomo potesse essere calcolato in termini monetari. A tale economista fu attribuita l'invenzione del concetto di capitale umano. Era un'epoca dove l' economia era ancora detta "mercantilistica" e la ricchezza di una nazione era definita dal valore della corona del sovrano, ma il Down-Survey fu utlizzato dagli inglesi li in avanti, per annettere e conquistare altre potenze.
Ma il vero inventore del famoso indicatore fu l'economista e statista russo Kuznetz, emigrato nel 1918 negli U.S.A. durante la rivoluzione d'Ottobre, entra giovanissimo nell' N.B.E.R. (la piu grande agenzia di ricerca statistico-economica negli Stati Uniti). Egli nel 1962 rilascerà un intervista al NEW THE REPUBLIC criticando i politici di aver sfruttato la sua invenzione e di averla utilizzata per mercificare e ingabbiare l'idea di progresso.
Kuznets era un pacifista, non amava la guerra, ma durante la grande depressione il presidente Hover pretendeva un indicatore in grado di calcolare una possibile crescita tramite la enorme produzione industriale di materiale bellico, armamenti e tutto ciò che serviva per la guerra mondiale oramai alle porte. Kuznets creò un modello per produrre stime in base al reddito nazionale e ai tempi di generare reddito, di individui e imprese, in un solo numero.
Furono stimati 17 milioni di dollari ogni 12 mesi. Quella che era una nazione in crisi economica potè permettersi di combattere una guerra su due fronti oceanici, vincerla e di uscirne con un boom economico, creato sopratutto dal mercato immobiliare e dagli investimenti pubblici.
Il secondo conflitto mondiale è stato vinto grazie all' utilizzo di armi segrete economico-statistiche che durante la prima guerra mondiale erano inimmaginabli. (Michels, direttore dell' N.B.E.R. fino al 1946).
Kutznetz nel 1962, oltre ad attaccare i politici e sfatare il mito della sua creazione al NEW THE REPUBLIC, dichiarò che il PIL negli anni '30 fu creato tramite conferenze private, senza accesso ai giornalisti e che vantava un numero di scienziati paragonabile al piano Manhattan della bomba atomica.
Il PIL fu utilizzato anche durante la guerra fredda contro l' URSS, che al dilà del muro utilizzava il PSS ( Prdotto Social Sovietico). L'unica nazione che adottò entrambi gli indicatori fu l' Ungheria.
Tutto ok? Per niente..
Dal 1960 ad oggi il PIL degli USA è sempre cresciuto, ma la spesa governativa è passata da 144 milioni a 780 miloni di dollari, sono aumentati del 560% i crimini e le violenze, del 200% gli aborti, del 180% i divorzi, del 60% i suicidi e del 40% la povertà.. Kuznetz si era reso conto che la sua invenzione aveva modificato l'idea di crescita e sviluppo degli USA. Era stato creato un indicatore capitalistico che definisse la crescita in base alla produzione e al consumo di merci, da parte di individui ed imprese.
Era l'alba di una nazione che stava consolidando il modello consumistico come perno su cui fondare la crescita del reddito e quindi della ricchezza, ma non passò molto tempo che qualche economista fece sentire la sua..
Negli anni '70 le critiche arrivarono da Eisner, Lewis, Tobin, Northous, professori e studiosi d' economia con almeno un Nobel a testa. Daly e Cobb crearono l' IPA (Indicatore del Progresso Autentico) che calcola la disuguaglianza di reddito in una società. L' indicatore di Council, che misura la disponibilità di acqua ed alimentazione. Ma tanti altri importantissimi che diedero sempre di più vita ad un' idea o un'indirizzo chiaro di ciò che si vuol calcolare, analizzare e definire.
Il piccolo regno del Buthan, tra la Cina e l' India, inventa il FIL (indice di Felicità Interna Lorda) basato su educazione, benessere fisico e psichico, diversità culturale e tempo libero. Il Buthan, secondo una ricerca dell' OMS, è l'ottavo paese pià felice al mondo.
Famosissimo è l' IE (Impronta Ecologica) di Wackernagel. Un indice di non-sostenibilità che calcola il tasso di inquinamento d'aria, dei fiumi e delle terre. Ma il più rilevante è quello creato dei Nobel per l'economia Sen e Haq. L'ISU, che calcola il grado di salute, reddito ed ecuazione dell' indivduo in funzione della sua libertà
Tanti altri indicatori sono il GEM (indice di sviluppo per l' emancipazione femminile), il GDI (indice di Sviluppo Generale), l'HP1 e l' HP2 cioè gli indici di povertà nei pesi in via di sviluppo e in quelli sotto sviluppati.
Nel 2004 Kuznez aiutò la Cina a sviluppare il PIL VERDE, un indicatore economico di calcolo della produzione, del consumo e in base al reddito, in funzione della sostenibilità ambientale, in funzione del patto Bundesland.
Quindi il PIL è un indicatore vero e affidabile, ma che sintetizza in un unico numero la produzione degli individui, delle imprese, dei servizi e beni publici indispensabili che dei consumi privati. Ma non sintetizza in un unico numero il benessere di milioni di persone. Sarebbe impossibile...
A meno che non fossimo d'accordo con Smith e il filone di pensiero dell'economia classica. Che definivano il progresso come l'incremento della produzione che spinge la ricchezza verso l'alto insieme alla crescente divisione del lavoro e al costante allargamento dei mercati.
L'occidente è figlio di una cultura economica illuministico-borghese che fonda le sue basi non su leggi, ma su teorie settecentesche e ottocenteche, di matrice coloniale e imperialistica. Secondo Giovannini il PIL ha anche creato l'ascesa dei tecnocrati, economisti che abbandonano le cattedre universitarie per darsi alla vita politica, professando un' idea ed anche un linguaggio del progresso. Ha modificato l'idea di sviluppo e ha ridotto le questioni sociali a meri numeri, creando disuguaglianze e disastri ambientali.
Presi per il PIL, è un libro che vuole divulgare il pensiero, la denuncia e l'opposizione, di una gran parte dell'elite degli scenziati economici del mondo, ad un sistema occidentale di crescita economica sbagliato. Vuole essere una provocazione, come mostra il titolo, a riguardo di un cambio nevralgico ed esistenziale delle nostre abitudini, modi e mezzi di intendere l'evoluzione dell'umanità.
L'idea di sviluppo, progresso o crescita economica è un tema da sempre all' ordine del giorno, ma poco approfondito, travisato e consolidato da una classe politico-economica prima liberista, poi neo-liberista, centrista e spesso e volentieri anche di sinistra. Una concezione del progresso industriale, produttivo e consumistico come convinzione che ha caratterizzato tutti gli stati occidentali da almeno un secolo e mezzo ad oggi e che ha forgiato un idea errata di evoluzione.